Among the myths described by Ovid in his Metamorphoses, some are set in Sicily: these are often connected to the element of water. Federica has explored them through drawing, collage, and a transformation of materials and pieces from her past works, in a process that is itself a metamorphosis.

The abduction of Proserpina, defended by the nymph Cyane, who then dissolved into water from the sorrow of witnessing such a violent act.

The nymph Arethusa, enveloped in a cloud by Artemis to protect her from Alpheus, and then gradually transformed into water and a spring.

Leading us through this journey, which has neither a beginning nor an end, are the rocks of Etna thrown by the Cyclops Polyphemus out of jealousy over the shepherd Acis’s love for Galatea.

Tra i miti descritti da Ovidio nelle sue Metamorfosi, alcuni hanno la Sicilia come sfondo. Solitamente sono legati all’elemento dell’acqua. Federica li ha esplorati attraverso il segno, il collage e una trasformazione di materiali e pezzi di proprie opere del passato, processo che è in se stesso una metamorfosi.

Il ratto di Proserpina, difesa dalla ninfa Ciane, scioltasi poi in acqua per il dolore di aver assistito a un atto tanto violento.

La ninfa Aretusa, avvolta in una nube da Artemide per proteggerla da Alfeo, e poi pian piano trasformata in acqua e in sorgente.

A condurci in questo percorso, che però non ha né un prima né un dopo, sono i massi dell’Etna scagliati dal Ciclope Polifemo contro il pastore Aci per gelosia del suo amore con Galatea.